Storia e devozione

Ieri..

La devozione per Maria SS. Annunziata ha origine in Acquaviva Platani negli ultimi anni dell’ottocento quando una edicola in Suo onore sorse sul crinale della collina a sud del paese, al punto di convergenza delle strade poderali delle contrade Guardiola e Solfare. Fu eretta dal Sig. Salvatore Mendola, che vi aveva un podere vicino, e dedicata alla Vergine Annunziata in onore della propria moglie, Nunzia Siracusa.

Casa Rurale alla "Guardiola"

L’Annunziata è per gli acquavivesi “a Madonna di li salinari” perché negli anni venti dello scorso secolo gli operai delle vicine saline vollero restaurare le parti murarie dell’edicola e sostituire il vecchio quadretto con cornice (di cui non si ha più notizia), con un grazioso gruppo statuario della Madonna inginocchiata e dell’Arcangelo Gabriele annunciante.
Il gruppo, di ridotte dimensioni, fu preparato a Lecce in cartapesta riuscendo di fine fattura e, in origine,  di una buona cromazione.. Un elegante fercolo, adatto per la statua, fecero costruire nel 1927 dallo scultore Luigi Maniscalco.

Maria SS. Annunziata, Scuola Cartapestai di Lecce,
 attribuito alla "Bottega" della Famiglia Malecore (1927).

La domenica seguente il 25 Marzo, dopo la S. Messa celebrata nella parrocchia, la SS. Annunziata veniva condotta in processione per le vie del paese e a sera riportata all’edicola a suon di musica e con canti religiosi; si dava l’occasione di un corteo-pellegrinaggio e di una predica di circostanza. La data dei primi festeggiamenti estivi è riconducibile presumibilmente al 1930 (quarta domenica di Agosto), anno in cui il giornale “L’Ora”, nella cronaca provinciale di Caltanissetta, pubblica un articolo che loda l’impegno profuso dai dirigenti e dagli operai della miniera di salgemma nell’organizzazione della festa. 





 
Fino agli anni cinquanta si ricordano imponenti festeggiamenti, ma la chiusura della locale miniera e l'emigrazione ne provocheranno una naturale decadenza. Solamente nel 1983 rinasce un entusiasmo attorno ad essa, grazie all’interesse di alcuni ex salinari. La festa esterna viene dunque ripresa ed inizialmente celebrata la seconda domenica di Agosto. Dal 1999 si svolge puntualmente la domenica successiva al ferragosto, la terza solitamente.

(Notizie tratte dagli scritti di Padre Alfonso Giannnino ad opera di Don Gino La Placa)



..Oggi

Dall'Agosto del 2004 l’organizzazione è affidata ad un Comitato formato da un gruppo di devoti.
La festa, oggi, ha dunque inizio il venerdì antecedente alla terza domenica di Agosto con un pellegrinaggio dalla Matrice alla Guardiola; al termine, dopo l'Atto di Affidamento alla Madonna, viene distribuito del pane benedetto.

Cappella della "Guardiola" (interno)
La vigilia, accompagnato il simulacro in parrocchia, è giornata di preghiera con i Vespri Solenni e d’intrattenimento in piazza con lo spettacolo musicale e, fino a qualche anno fà, di giuochi popolari come l’albero della cuccagna (n'tinna) e delle pignatte (pignateddri). Nella serata, sul sagrato della Matrice, si svolge la degustazione del "Piatto del Salinaro" (ceci bolliti).
La domenica mattina lo sparo dei mortaretti, il rullo dei “tammura” e le note del corpo bandistico annunciano il giorno festivo. Alle ore undici la celebrazione della Santa Messa è seguita dall’atteso sparo della “maschiata”.

Il Fercolo dell'Annunziata (1927)
è  la "vara" più antica di Acquaviva Platani. 
 Dal 2005 è sfarzosamente illuminato da 100 lampadine.
 
All’imbrunire, dopo la messa pomeridiana, il simulacro dell’Annunziata, posto nell’artistico fercolo, esce trionfalmente dalla Chiesa Madre per essere portato in solenne processione seguendo il percorso tradizionale, la cosiddetta “strada dei santi” .Quando la processione giunge alla villa comunale, all’inizio della salita che porta alla Guardiola, la Madonna sembra “salutare” il paese: il simulacro viene posto verso i fedeli e, in un silenzio religioso, la banda musicale intona “l’Ave Maria”. A  seguire tutti con lo sguardo rivolto al cielo per lo spettacolo pirotecnico, per poi accompagnare il simulacro nella cappella omonima, dove rimarrà custodito sino all’anno successivo.